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Una nuova vita – Emilia L.

La storia di Emilia L.

Libera dalla droga

“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove."
‭ (2Corinzi 5:17)

Mi chiamo Emilia e sono nata il 30/05/1973. Il mio incontro con Cristo è nato dalla forte mancanza di affetto, e da essa, attraverso quel vuoto che si sono verificate le parole che dicono: “un abisso ha chiamato un’altro abisso”.

Il tunnel della droga
Avevo 15 anni, ero fidanzata con l’attuale mio marito, ed insieme un giorno (prima lui a dire il vero) ci trovammo nel tunnel della droga. Andammo avanti così per circa quattro anni, andammo anche in una comunità di recupero, ci trasferirono lontani in Spagna, poi in Francia,  finché non fuggimmo per ritornare a Napoli e proseguire poco dopo con la stessa vita. Nel rientrare a casa, dopo 5 mesi quel vuoto era sempre lì, nell’attesa di essere riempito, ma nè la droga nè altro riusciva a riempirlo.

Una decisione drastica
Ero stanca della mia vita, mi trovavo in astinenza fisica e stavo davvero male, decisi dunque di farla finita. Avevo mia nipote con me, ero a casa dei miei genitori, loro uscirono, così bussai la porta della vicina per darle mia nipote e le dissi che non mi sentivo bene e se poteva tenere un po’ lei. Chiusi la.porta ed iniziai ad ingerire medicinali di ogni tipo. La signora non si lasciò convincere dalle mie parole così spinse la porta (che grazie a Dio non si chiuse completamente) e vide che stavo ingerendo medicinali e disse: “Emilia ma tu per forza vuoi morire! Posso chiamarti mia sorella, lei è una cristiana evangelica, conosce Gesù.” Io che non avevo più altre carte da giocare ed ero stanca della vita le dissi di si.

L’incontro
Così arrivò e la prima parola che ricordo e che toccò il mio cuore fu “Gesù ti ama!”. Io che avevo un bisogno d’amore impellente, sentii lo Spirito Santo toccare il mio cuore con legami d’amore. Ero in uno stato di anedonia ma Gesù ci mise un attimo a toccare il mio cuore. Mi citarono un verso biblico che si trova in apocalisse e cita: “Io sto alla porta del tuo cuore e busso,se tu apri io entrerò da te e cenerò con te.” Quando rimasi poi sola dopo essersi sincerate che stessi bene, andarono via dandoci appuntamento per il giorno dopo in chiesa. Rimasi da sola e mi inginocchiai nella mia camera e mi rivolsi a Dio dicendogli: “Gesù io sapevo della tua esistenza, ma pensavo che tu fossi in cielo e non alla porta del mio cuore; entra ti prego e liberami dall’astinenza.” Mi addormentai e il mattino seguente mi alzai per andare al centro per prendere il metadone (un oppioide sintetico, che aiuta a superare l’assuefazione di sostanze come l’eroina). Ma prima di scendere mi misi a sistemare camera per non far arrabbiare mia mamma, trascorse il tempo e si fecero le cinque del pomeriggio. E mi accorsi che stavo bene e la cosa più bella fu che nel mio cuore sentivo pace gioia e amore, quel vuoto incolmabile era stato riempito dall’amore di Gesù e dato che Dio compie opere per intero, non avevo più nemmeno l’astinenza. Anche se dopo tempo, la mia testimonianza fu utile anche a mio marito che successivamente fece un esperienza meravigliosa con Gesù. Oggi la mia vita è una vita beata perché Cristo è in me! Non avrei potuto desiderare di meglio. Vivo con la gioia che Lui è con me ed un giorno mi porterà su nel cielo a viverlo pienamente per sempre

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